Esplorazione sonora di una Bologna non in vista: il laboratorio ‘Memoria Esterna’.
A cura di ZimmerFrei, alias Massimo Carozzi, sound designer, e Anna de Manincor, filmmaker
Durante il laboratorio ‘Memoria Esterna’ condotto da ZimmerFrei sono accadute alcune cose, e i partecipanti hanno fatto azioni creative come:
raccontare un fatto accaduto
fare una registrazione audio digitale
trascrivere e riscrivere una conversazione informale per farla diventare un testo
scattare fotografie per comporre una serie
scegliere un’inquadratura
fare il ritratto di un luogo
inventare storie possibili e impossibili
I partecipanti hanno attraversato alcune zone della città attraverso l’esplorazione e la condivisione della loro esperienza in piccoli gruppi.
Il laboratorio è iniziato con una breve serie di domande e ha utilizzato la narrazione come strumento di connessione fra storia personale e storia collettiva – esplorando i rapporti di prossimità o distanza con i luoghi frequentati e privilegiando l’evocazione orale e la visualizzazione sonora dei luoghi. Cosa si vede di quello che si ascolta? Come si traduce il racconto del quotidiano in narrazione? Come si passa dalla conversazione informale al racconto compatto? Cosa resta sempre invisibile?
I luoghi entrano in relazione con le persone, le cose accadute, dettagli, scorci, passaggi privati. Il territorio diviene mappa di luoghi specifici, indirizzi di storie personali, nodi in cui si biforcano diverse strade possibili, tessitura di posti in cui si sono viste accadere cose, sono apparse persone, altre sono scomparse, altre cose sono state immaginate e lunghe storie sono cominciate.
Il gruppo di lavoro di ‘Memoria Esterna’ ha imparato a gestire autonomamente diversi tipi di registratori di suono e apparecchi fotografici (dal cellulare alla macchina fotografica ad alta definizione, dalla riattualizzata polaroid alla reflex meccanica caricata a pellicola). I materiali così prodotti sono stati trasferiti su una mappa sonora e navigabile, che verrà presto resa accessibile sulla piattaforma web del progetto Atlas of Transitions.
Testo, immagini e audio – ZimmerFrei