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Il teatro interculturale nella biblioteca

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Dopo ormai quattro anni di presenza costante sul territorio, le Compagnie Meticce di Quartiere dei Cantieri Meticci muovono i primi passi di un nuovo anno di lavoro artistico insieme. La Biblioteca Casa di Khaoula, nel quartiere Navile, è la prima sede a riattivarsi, con un primo incontro in cui si riprendono le fila del discorso interrotto con la pausa estiva. L’appuntamento è quello consueto: il mercoledì, dalle ore 19 -  alla chiusura della biblioteca al pubblico - si spostano i tavoli, si tolgono le scarpe e si assicura l’ambiente adatto a “creare” insieme.

Il modo migliore per cominciare è mettersi in cerchio e guardarsi in faccia, riconoscere i volti consueti e salutare i nuovi arrivati. I giochi teatrali sciolgono la tensione della giornata, riportano il sorriso sul volto dei partecipanti e aiutano i nuovi - anche quelli che hanno più difficoltà con la lingua italiana - a sentirsi a casa. In questo primo incontro diamo il benvenuto a Stefania, Francesco e alla piccola Michelle, in assoluto la partecipante più giovane. Ha solo pochi mesi e arriva alla Biblioteca Casa di Khaoula con mamma Sonia. Entrambe sono ospiti di Casa Mila, una struttura di accoglienza per donne richiedenti asilo e per i loro bambini. Sonia ci ha raggiunto a piedi: Casa Mila infatti è poco distante e la voglia di sperimentare il teatro per lei era tanta. Anche se parla solo inglese, si integra subito perfettamente e si divide fra gli esercizi e le esigenze della piccola.

Sonia viene dalla Nigeria. Ma a Casa di Khaoula oggi, tra gli altri, c’è anche Mariwan, che arriva dal Kurdistan iracheno ed è ospite delle strutture di accoglienza di Via del Lazzaretto. E poi c’è Davide, che vive e lavora a Modena, ma che l’occasione di far parte di questo gruppo non vuole proprio perdersela. E le veterane Silvia e Larissa, che al laboratorio di Casa di Khaoula partecipano fin dall’inizio. Nei prossimi incontri torneranno Abraham, Kadija, Drame e Camara.

Come di consueto anche quest’anno i primi incontri dei laboratori di quartiere sono stati anticipati da un lungo lavoro di “semina”, che ha visto attori e allievi di Cantieri Meticci andare a presentare il progetto nelle strutture di accoglienza, nelle biblioteche, nei centri sociali, nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanile. E non è mancato l’appuntamento ormai abituale con la “parata” che ci vede “occupare” gioiosamente le vie e le piazze del centro di Bologna per un pomeriggio di performance itineranti. Quest’anno la parata, che si è svolta il 13 ottobre, era dedicata a Mimmo Lucano e alle vicende che hanno interessato il modello di accoglienza di Riace, un modello per noi imprescindibile e che guida tutta la nostra progettualità di lavoro sul territorio.

 

Le Compagnie Meticce di Quartiere infatti partono da lontano nella visione di Cantieri Meticci e del suo direttore artistico Pietro Floridia: hanno l’intento di offrire ai territori dispositivi aperti e informali, capaci di accogliere continuamente nuovi innesti, di consolidare piccole “resistenti” palestre di meticciato, di portare il teatro alla gente non come manufatto da guardare ma come strumento di espressione e di cambiamento.

Dopo Casa di Khaoula, a stretto giro partiranno anche le attività della Compagnia Meticcia del quartiere San Donato, che si ritrova nella sala grande del Centro Interculturale Zonarelli. E dopo poco anche a Croce del Biacco si riprenderanno gli incontri nei locali della parrocchia. E siamo certi che non ci sarà molto da attendere prima di definire i temi caldi su cui portare avanti il lavoro di creazione di questo anno 2019-2020.

Testo e foto - Alessia Del Bianco